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Dabigatran e Rivaroxaban nei pazienti con fibrillazione atriale in emodialisi


Dabigatran ( Pradaxa ) e Rivaroxaban ( Xarelto ) sono nuovi anticoagulanti orali che vengono eliminati attraverso i reni.
Il loro utilizzo in pazienti in dialisi è scoraggiato perché questi farmaci possono bioaccumularsi facendo precipitare un sanguinamento accidentale.

E’ stato verificato se la prescrizione di Dabigatran o Rivaroxaban venisse praticata nella popolazione dialitica e se tale impiego fosse sicuro.

È stata descritta la prevalenza puntuale ( mensile ) dell’uso di Dabigatran e Rivaroxaban tra 29.977 pazienti in emodialisi con fibrillazione atriale.
Sono stati confrontati i tassi di sanguinamento, ictus ed embolia arteriosa nei pazienti che hanno iniziato l’assunzione di Dabigatran, Rivaroxaban, o Warfarin ( Coumadin ).

La prima prescrizione di Dabigatran tra i pazienti in emodialisi è avvenuta 45 giorni dopo che il farmaco era disponibile negli Stati Uniti.
Da allora, l’uso di Dabigatran e Rivaroxaban nella popolazione con malattia renale e fibrillazione atriale in stadio terminale è costantemente aumentato, con il 5.9% dei pazienti sottoposti a dialisi anticoagulante avviati a Dabigatrian o Rivaroxaban.

Dabigatran ( rate ratio, RR=1.48; P=0.0001 ) e Rivaroxaban ( RR=1.38; P=0.04 ) sono risultati associati a un più alto rischio di ospedalizzazione o di morte per sanguinamento rispetto a Warfarin.

Il rischio di morte per emorragia è stato più maggiore con Dabigatran ( RR=1.78; P=0.006 ) e Rivaroxaban ( RR=1.71; P=0.07 ) rispetto a Warfarin.

Ci sono stati troppo pochi eventi nello studio per rilevare differenze significative negli ictus e nelle embolie arteriose tra i gruppi di farmaci.

In conclusione, più pazienti sottoposti a dialisi sono stati avviati a Dabigatran e Rivaroxaban, anche quando il loro utilizzo era controindicato e non ci sono studi per sostenere che i benefici superino i rischi di questi farmaci nella malattia renale allo stadio terminale. ( Xagena2015 )

Chan KE et al, Circulation 2015;131:972-979

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