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I livelli di proteina C-reattiva e di fibrinogeno possono aiutare a predire la malattia cardiovascolare


Non è chiaro se la valutazione dei livelli di proteina C-reattiva ( CRP ) e altri biomarcatori di infiammazione sia utile per predire i primi eventi cardiovascolari.

Sono stati analizzati i dati relativi a 52 studi prospettici che hanno incluso 246.669 partecipanti senza una storia di malattia cardiovascolare per valutare il valore dell’aggiunta dei livelli di proteina C-reattiva o fibrinogeno ai fattori di rischio tradizionali per la predizione del rischio cardiovascolare.

L’aggiunta di informazioni su colesterolo HDL a un modello prognostico per la malattia cardiovascolare che includeva età, sesso, abitudine al fumo, pressione sanguigna, storia di diabete mellito e livello di colesterolo totale ha aumentato il C-index, una misura di discriminazione del rischio, di 0.0050.

L’ulteriore aggiunta a questo modello di informazioni su CRP o fibrinogeno ha aumentato il C-index di 0.0039 e 0.0027, rispettivamente ( P inferiore a 0.001 ) e ha portato a un miglioramento nella riclassificazione netta di 1.52% e 0.83%, rispettivamente, per le categorie predette di rischio a 10 anni di basso rischio ( inferiore a 10% ), rischio intermedio ( da 10% a inferiore a 20% ) e alto ( uguale o maggiore a 20% ) ( P inferiore a 0.02 per entrambi i confronti ).

È stato stimato che tra 100.000 adulti di età uguale o superiore a 40 anni, 15.025 persone sarebbero state inizialmente classificate come a rischio intermedio di evento cardiovascolare se per calcolare il rischio si fossero usati solo i fattori di rischio convenzionali.

Assumendo che la terapia con statine possa essere iniziata secondo le lineeguida Adult Treatment Panel III ( cioè per persone con un rischio predetto uguale o superiore a 20% e per quelle con certi altri fattori di rischio, come diabete, indipendentemente dal rischio predetto a 10 anni ), ulteriori valutazioni mirate dei livelli di proteina C-reattiva o fibrinogeno nei 13.199 partecipanti rimasti a rischio intermedio potrebbe aiutare a prevenire circa altri 30 eventi cardiovascolari nel corso di 10 anni.

In conclusione, in uno studio su persone senza malattia cardiovascolare nota, è stato stimato che sotto le attuali lineeguida di trattamento, la valutazione del livello di proteina C-reattiva o fibrinogeno in persone a rischio intermedio di evento cardiovascolare può aiutare a prevenire un ulteriore evento in un periodo di 10 anni ogni 400-500 persone sottoposte a screening. ( Xagena2012 )

Emerging Risk Factors Collaboration, N Engl J Med 2012; 367: 1310-1320


Cardio2012



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